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mercoledì 19 settembre 2012

I sentimenti al tempo del web

Come tutti possiamo notare, il mondo va avanti, inarrestabile! Per secoli le generazioni si sono succedute senza grossi cambiamenti, salvo qualche miglioria che poteva rendere la vita un pò piu' facile. Poi, a partire dagli anni '60 del secolo scorso qualcosa accade, un qualcosa di potente che nel giro di pochi decenni sconvolge abitudini, stili di vita, modi di pensare e tanto altro. Senza dilungarmi e andare nei particolari, perchè non è questo l'argomento di cui voglio parlare, era giusto una piccola introduzione, arriviamo ai tempi attuali e parliamo dei sentimenti al tempo del web. La comunicazione tra esseri umani ha raggiunto livelli fino a pochi anni fa impensabili. Spedisci una lettera, che ormai tutti chiamiamo "e-mail" e in pochi secondi arriva dall'altra parte del mondo, spettacolare solo a pensarci, anche se ormai lo diamo quasi per scontato. Siamo così parte di un villaggio globale, e ne prendiamo sempre piu' coscienza. I fruitori di queste meravigliose tecnologie però, e non dimentichiamolo, sono esseri umani e, come tali, fatti si di carne ed ossa come si suol dire, ma anche, e, oserei dire, sopratutto di emozioni e sentimenti! Oggi è normale fare amicizia nel web, ed incontrare magari anche l'anima gemella. Ma vi siete mai chiesti quali possano essere gli aspetti positivi e quindi anche quelli negativi di questo nuovo stile di vita? L'aspetto positivo può essere quello che conosci una persona per quel che è, per quel che pensa, per ciò che ha dentro prima di come appaia esteriormente. Ma attenzione, ciò nasconde comunque delle insidie. La prima da considerare è che dietro ad un pc, smartphone o tablet che si voglia, ci si può "creare" un personaggio che in realtà non esiste, e chi fa questo poi abitualmente gioca con i sentimenti altrui. Per cui poi capita di affezionarsi ad una persona che si esiste, ma in realtà non è ciò che sembra. Ritengo utile il confronto con persone che abbiano avuto esperienze, sia positive che negative ovviamente, ciò può essere di aiuto ad altri per non cadere in qualche facile trappola sentimentale. Perciò vi lascio e vi saluto con una domanda: per fare nuove amicizie preferite i metodi tradizionali di incontro o il web? Alla prossima! Uragano

martedì 28 agosto 2012

Generazione Green

Crescere una generazione "Green" come si dice oggi è, secondo me, un dovere che abbiamo noi adulti di oggi. La salute del nostro pianeta va male, e lo sappiamo tutti. Tonnellate di rifiuti si producono ogni giorno, smaltirli correttamente e riciclarli è impresa non da poco e, sopratutto, non sempre possibile dappertutto. Perciò penso che sia nostro dovere investire sulle nuove generazioni, partendo proprio dai bambini. Per fare questo in maniera fruttuosa bisogna che i punti cardine siano due: la famiglia e la scuola. E' importante insegnare ai propri figli, fin da piccoli, a rispettare l'ambiente, a fare scelte eco-sostenibili, a non cedere alle lusinghe del consumismo e a riciclare quando è possibile. Negli asili, ad esempio, attraverso attività ludiche si può insegnare ai bambini a riutilizzare alcuni contenitori di plastica, tipo quelli dei detersivi, per trasformarli in porta matite o porta oggetti utili già all'interno della vita scolastica stessa. Si deve parlare di smaltimento corretto dei rifiuti, insegnando loro la differenza tra plastica e vetro per quanto riguarda il contenitore che dovrà accogliere questi oggetti una volta finito di usarne il contenuto. Le attività insomma sono molte, e, davvero, tantissimo si può fare! A casa poi il discorso deve continuare.Quante volte sento adulti dire "Che barba la raccolta differenziata, se butto tutto nello stesso bidone tanto che cambia?". Certo così ad un bambino non solo non insegni niente di costruttivo, dai un cattivo esempio e in piu' gli fai credere che in fondo, ma si, se butto la carta per strada o le lattine nei rifiuti indifferenziati non faccio poi gran danno. Siamo figli del boom economico che se, da una parte, ha permesso anche ai ceti sociali piu' modesti di avere piu' cose rispetto ad un tempo, dall'altra ha prodotto tutta una serie di problemi di inquinamento di varia natura. Problemi che oggi stiamo pagando e a cui si tenta di porre rimedio, ma il rimedio deve essere prima dentro di noi e poi, di conseguenza, nelle nostre azioni! Provengo da una generazione che molte di queste problematiche le ignorava perchè non esistevano. In prima elementare avevamo una cartella che ci durava per cinque anni se non di piu', la maggior parte di noi ignorava cosa fosse un "brand" come si dice oggi, gli acquisti si facevano spesso nel negozio sotto casa, quello che oggi qualcuno ha ribattezzato "chilometro zero"insomma. Ignoravamo i contenitori di plastica e gli imballaggi per come li intendiamo oggi, i cibi si compravano a peso nei negozi e, molti di noi ricordano di sicuro, si compravano cose tipo formaggi o tonno incartati nella carta velina. Spazzatura se ne produceva pochissima, le cose si facevano durare, molte, è vero, erano anche progettate per durare. Oggi si parla di "obsolescenza programmata", un altro flagello che sta contribuendo ad intossicare il nostro pianeta! E' sui bambini che dobbiamo investire, facendo in modo che tornino ad essere come eravamo noi che negli anni sessanta, pensateci bene, vivevamo "Green" anche se ancora non si diceva così!

venerdì 9 marzo 2012

La società dei liberi pensatori

La società odierna ci offre mille cose utili e divertenti ma, al contempo, ci complica la vita in diversi modi.
Andare d'accordo col nostro prossimo è sempre piu' difficile, divergenze politiche, religiose e perchè no pure sportive, fanno si che i rapporti interpersonali vengano inquinati.
Le diversità dovrebbero arricchire i rapporti tra le persone, invece ne acuiscono le chiusure mentali, grazie agli ottusi che sono convinti che il "loro" modo di pensare sia il migliore e quello piu' giusto.
Personalmente mi ritengo una libera pensatrice, nel senso che mi piace pensare da sola, non impongo il mio modo di pensare e di vedere la vita a nessuno ma, ahimè, sempre meno trovo un mio simile.
Il mio sogno è, o meglio sarebbe, quello di vivere in una società di liberi pensatori, ma la vedo sempre piu' un'utopia.
Là dove non arriva la politica arriva la religione, pericolosi sostituti del pensiero personale. Quanti si affidano ad una, all'altra o ad entrambe, pur di non pensare da soli? Troppi secondo me.
....... e rimane il sogno della società dei liberi pensatori.