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martedì 28 agosto 2012
Generazione Green
Crescere una generazione "Green" come si dice oggi è, secondo me, un dovere che abbiamo noi adulti di oggi.
La salute del nostro pianeta va male, e lo sappiamo tutti. Tonnellate di rifiuti si producono ogni giorno, smaltirli correttamente e riciclarli è impresa non da poco e, sopratutto, non sempre possibile dappertutto.
Perciò penso che sia nostro dovere investire sulle nuove generazioni, partendo proprio dai bambini.
Per fare questo in maniera fruttuosa bisogna che i punti cardine siano due: la famiglia e la scuola.
E' importante insegnare ai propri figli, fin da piccoli, a rispettare l'ambiente, a fare scelte eco-sostenibili, a non cedere alle lusinghe del consumismo e a riciclare quando è possibile.
Negli asili, ad esempio, attraverso attività ludiche si può insegnare ai bambini a riutilizzare alcuni contenitori di plastica, tipo quelli dei detersivi, per trasformarli in porta matite o porta oggetti utili già all'interno della vita scolastica stessa. Si deve parlare di smaltimento corretto dei rifiuti, insegnando loro la differenza tra plastica e vetro per quanto riguarda il contenitore che dovrà accogliere questi oggetti una volta finito di usarne il contenuto.
Le attività insomma sono molte, e, davvero, tantissimo si può fare!
A casa poi il discorso deve continuare.Quante volte sento adulti dire "Che barba la raccolta differenziata, se butto tutto nello stesso bidone tanto che cambia?". Certo così ad un bambino non solo non insegni niente di costruttivo, dai un cattivo esempio e in piu' gli fai credere che in fondo, ma si, se butto la carta per strada o le lattine nei rifiuti indifferenziati non faccio poi gran danno.
Siamo figli del boom economico che se, da una parte, ha permesso anche ai ceti sociali piu' modesti di avere piu' cose rispetto ad un tempo, dall'altra ha prodotto tutta una serie di problemi di inquinamento di varia natura. Problemi che oggi stiamo pagando e a cui si tenta di porre rimedio, ma il rimedio deve essere prima dentro di noi e poi, di conseguenza, nelle nostre azioni!
Provengo da una generazione che molte di queste problematiche le ignorava perchè non esistevano. In prima elementare avevamo una cartella che ci durava per cinque anni se non di piu', la maggior parte di noi ignorava cosa fosse un "brand" come si dice oggi, gli acquisti si facevano spesso nel negozio sotto casa, quello che oggi qualcuno ha ribattezzato "chilometro zero"insomma.
Ignoravamo i contenitori di plastica e gli imballaggi per come li intendiamo oggi, i cibi si compravano a peso nei negozi e, molti di noi ricordano di sicuro, si compravano cose tipo formaggi o tonno incartati nella carta velina. Spazzatura se ne produceva pochissima, le cose si facevano durare, molte, è vero, erano anche progettate per durare.
Oggi si parla di "obsolescenza programmata", un altro flagello che sta contribuendo ad intossicare il nostro pianeta!
E' sui bambini che dobbiamo investire, facendo in modo che tornino ad essere come eravamo noi che negli anni sessanta, pensateci bene, vivevamo "Green" anche se ancora non si diceva così!
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