Post più popolari

mercoledì 31 dicembre 2008

FELICE 2009



Un altro anno sta per concludersi e, anzi, in qualche parte del mondo già si è concluso e un altro sta per arrivare, bello fresco è proprio il caso di dirlo, almeno qui a Torino dove ormai le temperature le definiamo da qualche giorno "polari".
Volevo ringraziare tutti quelli che hanno visitato il mio blog, quelli che hanno lasciato un saluto e un commento e anche quelli che non l'hanno ancora fatto. Ho ricevuto visite da diverse città italiane, dal Giappone e anche dalla Finlandia! Tutto questo è bellissimo, un graditissimo regalo di fine anno davvero, grazie! A tutti un felice e sereno 2009, che sia un anno migliore di quello passato, carico di cose belle per tutti! AUGURI!

sabato 20 dicembre 2008

Quando gli uomini cedevano il passo......

Manca ormai pochissimo a Natale, ci pensiamo tutto l'anno e stranamente in men che non si dica eccoci quasi alla vigilia, un altro Natale. Esco per gli acquisti o per le solite commissioni di sempre e non posso fare a meno di notare quanto sia nervosa la gente, e maleducata anche, ti spintonano, nessuno che chieda mai scusa, alla faccia di chi ha detto che a Natale siamo tutti più buoni! Basterebbe essere più pazienti, sarebbe già meglio di niente. Noto sempre più che gli uomini non cedono più il passo alle donne come capitava fino a non molti anni fa. Provengo dalla generazione che a queste cose c'era abituata, era un segno di educazione e di cavalleria. Sto per varcare la soglia di un negozio, un uomo sta per uscire, non si sogna nemmeno di cedermi il passo anzi! mi guarda ancora con aria seccata, e la cosa si ripete salendo e scendendo dai mezzi pubblici, sui marciapiedi e via dicendo. Sono cose che non posso fare a meno di notare! Anni fa, mentre ero in California, sono stata protagonista di un episodio di cavalleria che non dimenticherò mai. Stavo uscendo da un fast-food e ho visto arrivare un signore anziano, ho pensato di cedere io il passo a lui, tenendogli la porta, in segno di rispetto per la sua età, ma lui si è fermato, mi ha guardata e mi ha detto: "Posso sempre aspettare quando passa una signora!". Inutile dire che sono rimasta a dir poco basita, non c'ero più abituata, è evidente, ma sono cose che colpiscono e fanno piacere. Quanto sarebbe migliore la vita quotidiana se fosse ancora condita di certe gentilezze! Non mi vengano a dire, i signori uomini, che noi donne abbiamo voluto la parità e bla bla bla... qua si parla di Educazione, quella con la E maiuscola, e di rispetto per le donne, che possono essere le loro madri, le loro sorelle, le madri dei loro figli e via dicendo. Bei tempi quando in presenza di una signora gli uomini si toglievano il cappello, bei tempi davvero quando gli uomini cedevano il passo......

venerdì 12 dicembre 2008

Animali al circo?

Fin da bambina ho sempre provato una profonda tristezza ogni volta che mi portavano al circo e vedevo gli animali esibirsi sulla pista, non riuscivo a capire chi rideva vedendo un orso andare in bicicletta o un cavallo muovere passi di danza al suono di un valzer.
Con il passare degli anni quella sensazione si è fatta sempre più forte fino al punto di non volerci più andare al circo, infatti ogni volta ne uscivo sempre più triste.
Se ci proponessero di andare a vedere esseri umani ammaestrati affinchè si comportino come animali cosa penseremmo? Di sicuro c'è chi sarebbe indignato, chi magari raccoglierebbe firme affinchè tutto ciò cessasse, e già perchè l'uomo ha una "capacità giuridica" che lo mette molto al di sopra degli animali per cui sarebbe una cosa davvero inammissibile. Ma l'uomo che invece obbliga, si perchè non posso usare altro termine, un orso ad imparare ad andare in bicicletta secondo me di quella capacità giuridica fa davvero un uso negativo e comunque sempre e solo finalizzato al guadagno. Per carità credo che in molti circhi gli animali vengano trattati più che bene, e ci mancherebbe, ma cosa vuol dire? Torniamo ai nostri ipotetici umani ammaestrati per farli comportare come animali magari in una gabbia, fossero pure trattati bene cosa cambierebbe? Sarebbe sempre e solo una cosa contro la loro natura! Io ammiro i giocolieri, i trapezisti, i clown che si esibiscono grazie alla loro bravura e anche grazie alla loro prestanza fisica, ma gli animali sinceramente no. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa l'orso del fatto di essere costretto ad andare in bici, già ma come si fa a chiederglielo? Secondo alcuni meglio imporglielo, che tristezza! Decisamente spero che un giorno nei circhi gli animali non siano più ammessi e siano lasciati nei loro ambienti naturali.

Ingratitudine e vendetta

Molti anni fa qualcuno mi disse che l'ingratitudine è peggiore della vendetta e io rimasi allibita nel sentire quelle parole! Da sempre avevo pensato che, si, l'ingratitudine è senza dubbio una cosa brutta ma che la vendetta lo è ancora di più e invece qualcuno mi fece meditare in proposito.
Infatti se ci pensiamo, cos'è la vendetta? è dare male a chi ti ha dato male, magari discutibile come cosa ma sicuramente umano come ragionamento. Invece cos'è l'ingratitudine? è dare male a chi ti ha fatto bene, accidenti, mille volte peggio solo a pensarci! Da allora mi è capitato di pensarci tante e tante volte, spesso mi tornano ancora oggi in mente quelle parole e mi fanno meditare. Cosa ne pensate?

martedì 2 dicembre 2008

Tempo di regali (magari spendendo poco!)








Le feste natalizie sono ormai prossime e come ogni anno cominciamo a pensare ai regali, dai più importanti a quelli più semplici, i cosiddetti "pensierini", ed è di questi ultimi che vorrei parlare.Non parlerò dei regali importanti perchè sono cose troppo soggettive, che vanno in base ai gusti di chi riceverà il regalo, e penso sia una cosa davvero difficile se non impossibile dare consigli in merito.Per quanto riguarda i pensierini ecco le mie idee per questo Natale.Partiamo dal presupposto di voler fare qualche regalino simpatico, e perchè no? magari anche originale e vogliamo o possiamo spendere poco, ecco quel che io e mia figlia abbiamo fatto oggi.Veramente già da anni facciamo queste cose, e ogni volta è una caccia vera e propria a piccoli oggettini in tema con il Natale, oppure qualche cosa di utile anche se non impegnativo, e sopratutto economico, questa è la parola d'ordine!Nella prima foto potete vedere uno dei regalini terminati,
nella seconda foto potete vedere il materiale di base da cui siamo partite: oggettini in tema natalizio (un simpatico Babbo Natale col cappello a punta, due alberi di Natale con annesso pupazzo di neve, una candela nel vasetto di ceramica dorato, due copritavolo decorati con stelline e lune, caramelle, cioccolatini, nastro per pacchetti regalo, foglio di cellophane, forbici, adesivi e mollette in tema natalizio per completare le confezioni).Nella terza foto potete vedere
il lavoro terminato, i nostri pensierini che ora fanno bella mostra di sè sopra un mobile in attesa di essere consegnati ai loro destinatari. Spero di essere riuscita a farvi venire la voglia del fai-da-te quest'anno!
(cliccando sulle foto potrete vederle ingrandite)

Tategami-ya たてがみ家





Non puoi dire di conoscere il sapore dei ramen, quelli veri, se non sei stato da Tategami-ya!
Un anno fa sono stata in Giappone per le feste natalizie, e lì ho mangiato i ramen, quelli veri appunto, quelli che ti rimangono impressi al punto tale che da quel punto in poi associ la parola ramen con quelli che hai mangiato da Tategami-ya.
Li avevo già mangiati in precedenza, ma quelli che si mangiano in Giappone, la terra dei ramen, beh sono tutt'altra cosa. Io penso che quando mangiamo un cibo per la prima volta in vita nostra in qualche modo lo associamo ai gusti che abbiamo "catalogato" dentro di noi a partire dall'infanzia, e se un sapore non corrisponde nè somiglia lontanamente a qualcuno di quei gusti che già conosciamo e che sono per noi collaudati da anni, allora lo respingiamo a priori, o almeno, è quel che fanno molti di noi. Personalmente ho sempre voluto andare oltre, cioè provare gusti nuovi senza fermarmi alle prime impressioni, quando cioè una parte di me rifiuta quel gusto nuovo, sconosciuto e non paragonabile a niente che mi sia noto.
Quello che per me è e rimarrà "il giorno dei ramen" è avvenuto in una cornice davvero ideale, la mia famiglia tutta riunita per le vacanze natalizie, cosa che purtroppo da anni non capitava più, poi una giornata freddissima, fame quanto basta ehehe e nessun orologio da guardare, quindi il tutto fatto con calma e il risultato è che nella mia mente e nel mio cuore la parola ramen è: Tategami-ya!

venerdì 28 novembre 2008

Nevica!



Stamattina ci siamo svegliati con la neve che aveva cominciato a cadere durante la notte e già aveva imbiancato i giardini, le case e le auto, ma subito si era trasformata in pioggerellina, salvo poi ricominciare dopo un pò a cadere copiosamente. Le previsioni l'avevano detto, eravamo già pronti insomma, ma davvero vedere le neve a fine novembre, per quel che io ricordo, è un fatto che non capitava da anni ormai! Un tempo qui in Piemonte gli inverni erano molto più freddi di ora, e la neve cadeva abbondantissima, poi le nevicate hanno cominciato ad essere ricordate in quanto "storiche", cioè che si verificavano ormai di rado, e sono seguiti anche diversi inverni completamente senza neve. Fuori l'aria è pungente, il cielo ancora bello carico, i negozi e le strade già sono addobbate in vista del prossimo Natale, i tempi sono cambiati, una volta si iniziava a tirare fuori gli addobi dall'otto dicembre in poi, adesso si inizia sempre prima.Oggi ci rintaneremo sotto le coperte con una bella tazza di tè caldo, godendoci questo silenzio che è tipico di quando nevica

martedì 25 novembre 2008

cronaca di una gita nel Monferrato



Sabato 22 Novembre, dopo una notte di fortissimo vento, la giornata era davvero splendida anche se molto fredda, e quando ci sono giornate così viene voglia di spingersi un pò fuori città alla ricerca di antichi paesini ricchi di storia ed incomparabili paesaggi. Siamo così giunti a Brozolo situato in una posizione strategica tra le province di Torino, Asti e Alessandria, e ci siamo fermati a mangiare in un bellissimo posto, un'antica stazione, risalente all'800, recentemente restaurata e adattata a ristorante, con piatti della cucina tipica locale e forno a legna per ottime pizze. Ma prima di decantare le bontà di questo piccolissimo e delizioso ristorante un pò di storia io credo non guasti.
Brozolo è un paese del basso Monferrato situato a 360 metri sul livello del mare, si sviluppa su una superficie di 890 ettari ed ha una popolazione di circa 480 abitanti. Il suo nome sarebbe derivato dalle voci celtiche "Broce" o "Brocelle" signficanti "boscaglia".Dalle ricerche storiche il nome si trova menzionato per la prima volta in un diploma dell'Imperatore Ottone nell'anno 999! Ricchissimo di storia non c'è che dire! Attraverso i secoli si snocciolano tanti importanti avvenimenti che non starò a citare, ma mi pare davvero interessante ricordare il passaggio della Brigata "Cacciatori delle Alpi", di ritorno dalla seconda guerra d'Indipendenza (1859) agli ordini di Giuseppe Garibaldi, che da Brozolo diramò alcuni proclami ed ordini del giorno alle sue truppe. Davvero interessante! Ma torniamo ai giorni nostri, come dicevo in apertura ci siamo fermati in questa antica stazione completamente ristrutturata, con la sala d'aspetto che ora è diventata una sala da pranzo, e quella che immagino fosse la biglietteria ora è la zona bar; dove abbiamo gustato cose buonissime: antipasto piemontese con tonno e tagliolini ai funghi freschi, tanto per citare alcuni dei piatti proposti e serviti con cura impeccabile in un ambiente pulitissimo e accogliente.Ho anche il piacere di aggiungere che non solo è stato permesso l'ingresso nel locale al nostro cagnolino ma ci hanno anche gentilmente portato una vaschetta piena di acqua e ci hanno chiesto se potevano darle qualcosa da mangiare, davvero gentilissimi e, credetemi, succede di rado nei locali pubblici. Posti così meritano di essere pubblicizzati come sto facendo ora io attraverso questo "passaparola" virtuale. Davvero istruttiva come gita, sia sotto il profilo storico che culinario.
(cliccando sulla foto potrete vederla ingrandita)

domenica 23 novembre 2008

Buongiorno Peter Pan!

Quando cresciamo e diventiamo adulti pensiamo che la nostra infanzia sia un periodo in qualche modo ormai lontano da noi, ma spesso non ci accorgiamo che invece una parte di noi rimane sempre "bambina" ed è giusto che sia così.
Infatti, pur se adulti, a quanti di noi piace giocare? Io credo un pò a tutti, con giochi virtuali sul pc, o con le varie consolle tipo ps2, xbox ecc ecc. Oppure ci piace scherzare facendo boccacce e versi come quando eravamo bambini? Altri si divertono e giocano collezionando modellini di automobili o bambole, insomma la parte bambina di noi si fa sentire e lo farà per tutta la vita.
Questa parte bambina è il Peter Pan che vive in noi! Non dobbiamo reprimerlo assolutamente, anzi, ogni tanto dobbiamo liberarlo perchè è salutare come cosa. Certo la cosa va fatta con equilibrio, in quanto adulti, sarebbe da preoccuparsi se a quarant'anni qualcuno facesse carte false pur di avere l'ultimo modello di Barbie o se questo qualcuno ancora passasse ore e ore a vestite le bamboline o a giocare con i soldatini o le piste di automobili, o peggio ancora, come mi è capitato di sentire diverse volte, persone adulte che parlano con vocine forzatamente infantili haahah si davvero dico, non sto scherzando! Una cosa da psichiatria insomma! Ma così è sbagliato, a me piace liberare il mio Peter Pan qualche minuto ogni giorno, e comincio ad inventare personaggi con le mie figlie, e sono personaggi che ormai facciamo "vivere" da anni. Un esempio? Da anni inventiamo le avventure di un personaggio che si chiama "Il Micio", e so che qualcuno leggendomi già riderà! Questo personaggio è un saputello, sa sempre tutto lui, insegna a vivere a tutti quanti e pur copiando ogni cosa che gli altri fanno fa passare il tutto come farina del suo sacco. Ovviamente non ci siamo fatti mancare i dialoghi tra Il Micio (nome da pronunciare con una certa riverenza perbacco!) e il nostro cane, dialoghi con tanto di voci e spesso mi sono chiesta: se avessimo avuto il coraggio di pubblicare queste storie, poteva accadere che piacessero pazzamente a qualcuno o forse qualche psichiatra ci avrebbe contattati? (e qua credo che il dibattito sia d'obbligo)
Paradossalmente mentre cercavo di scrivere un articolo "serio" sul Peter Pan che è in noi eccolo lì che esce prepotentemente e mi fa scrivere queste cose! Allora io lo saluto: buongiorno Peter Pan! Smettila dai non posso parlare con la voce da Topo Gigio ora, devo mettermi ai fornelli, devo essere grande! A dopo magari! Appena finisco con le faccende di casa riprendiamo a scrivere a quattro mani la storia del Micio dal '700 ad oggi promesso! hahaha

ecologia = ipocrisia?

Oggi è una bellissima giornata di sole anche se fa davvero molto freddo, ed è la giornata ecologica, cioè dalle 10 alle 19 nella mia città ci sarà il blocco delle auto nella cosiddetta ztl ambientale, praticamente blocco totale dei mezzi privati. Anche in altre città italiane ho letto che si farà lo stesso oggi, forse con orari e modalità diverse, comunque oggi è una giornata all'insegna dell'ecologia. La giornata inizia constatando che fuori c'è un bellissimo sole, e al mattino si sa si pulisce casa, si traffica, poi si cucina, il sole è caldo attraverso i vetri e i termosifoni sono bollenti! Forse, e sottolineo forse, sarebbe il caso di diminuire la temperatura che c'è in casa di 1 grado, come ci hanno spiegato ancora ieri sera in tv, cosa che di per sè non è un sacrificio enorme però a quanto pare porterebbe un grosso risparmio sia in termini di consumi che di inquinamento, eppure in molte, forse troppe case, non si fa, dove abito io per esempio non possiamo farlo neanche volendo già perchè abbiamo il famigerato riscaldamento centralizzato, così che ci sono giorni durante i quali abbiamo i termosifoni sempre bollenti e le finestre socchiuse, che spreco! Ma non pensiamoci, e usciamo a fare due passi per goderci l'aria sicuramente più pulita della città, visto che oggi c'è il blocco delle auto! La prima cosa che si nota è che ci sono parecchie auto in circolazione e sono tutti mezzi privati, è evidente, e ci si chiede come mai? Forse, e ancora sottolineo il forse, sono tutti mezzi che circolano grazie a permessi speciali? Sicuramente! Consoliamoci pensando di fare un giretto con un autobus, e però notiamo, anche lì, che si tratta di un mezzo che è tutto meno che ecologico, infatti dalla marmitta esce un fumo bello nero, e il mezzo, occhio e croce, avrà una ventina di anni, alla faccia dell'euro zero, uno, due, tre ecc ecc ma vabbè proseguiamo!
Con il naso in sù tipo turista osserviamo quelle deliziose nuvolette bianche che sembrano fatte di panna montata, e notiamo un aereo passare, e ci chiediamo: non inquina quello? e sopratutto: dove vanno a finire i fumi di combustione dei motori visto e considerato che sta passando sulla mia città che oggi è all'insegna dell'ecologia? Comincio ad avere i miei dubbi a questo punto e non posso fare a meno di ricordare quando, un paio di settimane fa, c'è stato lo sciopero dei mezzi pubblici e, volenti o nolenti, siamo stati costretti ad usare le auto anche quando ne avremmo fatto a meno, così che in circolazione c'era il triplo dei mezzi che ci sono di solito, morale: ci sono voluti quaranta minuti per arrivare a destinazione, quando di solito ce ne mettiamo la metà. Torno a casa sconsolata, con questi pensieri nella mente, accendo la tv e cerco di non pensare anche se è difficile non farlo, e lì inizia il balletto delle pubblicità asfissianti diciamolo! Pubblicità di auto, una dietro l'altra, con ritmo incalzante. Ma come? Fanno di tutto per farci cambiare auto grazie ai vari divieti e ztl ambientali, poi nel contempo fanno di tutto per non farcele usare? Non vi sembra ipocrita come cosa? Magicamente poi arriva la domenica ecologica e ci sentiamo tutti partecipi alla salvaguardia delle sorti del pianeta? Un pò come quando arriva il Natale che ci sentiamo tutti più buoni? (e il resto dell'anno chi se ne frega!). Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, intanto vi auguro felice domenica ecologica.

giovedì 13 novembre 2008

L'era del "dio bambino"

In questi ultimi giorni si sono sentite in televisione e lette sui giornali fiumi di parole per quanto riguarda la riforma della scuola, e alcune cose mi hanno davvero colpita. Si criticava molto la questione del maestro unico e lì non ho potuto fare a meno di andare indietro negli anni e pensare alla mia generazione e a quante generazioni come la mia hanno avuto un'unica maestra/o e non siamo cresciuti più infelici o più ignoranti dei giovani di oggi sicuro. Bisogna comunque pensare che nel giro di trenta-quarant'anni i tempi sono cambiati radicalmente, quello si. Un tempo si riconosceva l'autorità della maestra/o, se prendevi una nota o un compito di punizione e beh, ti tremavano le gambe solo al pensiero di tornare a casa e dirlo ai tuoi, già perchè se la maestra/o era arrivata a tanto di sicuro c'erano uno o più motivi sicuramente fondati e te l'eri meritata. Passavamo interi pomeriggi copiando le famose cento frasi come compito di punizione, e a nessuno veniva in mente di allagare la scuola per quello nè tantomeno scendere in piazza, quelle erano le regole, l'autorità era esercitata da chi aveva titolo per farlo, punto e basta. Oggi invece, e qua vi rimando al mio articolo precedente, se già le madri sono adolescenti figuriamoci, i bambini di conseguenza hanno sempre ragione, la maestra ce l'ha con lui, il compito di punizione l'ha preso per colpa di quel cretino del compagno di banco, mio figlio ha un'intelligenza superiore alla media e nessuno lo capisce (giuro di aver sentito questa frase e più di una volta anche). Davanti ai cancelli della scuola si tengono veri e propri processi al corpo insegnante, il tutto alla presenza dei figli i quali attingono a piene mani da tutto quel parlare, facendosi forti nel momento in cui si comporteranno male a scuola: tanto mia madre darà ragione a me! I risultati sono quelli che vediamo tutti ogni giorno. Viviamo in quella che io definisco "l'era del dio bambino", già perchè il bambino, che un giorno avrà 16 anni ma godrà sempre di questo status, ha sempre ragione, va sempre accontentato anche quando è palesemente sbagliato e controproducente. Il dio bambino è un dio crudele, che non esige offerte di fiori, cibo e incensi bensì esige il cellulare a 5 anni, compila liste di regali natalizi che arrivano a cifre di 5-600 euro, rinnova il guardaroba più volte durante l'anno stufandosi quasi subito del pantalone che è costato cento euro e guai se non lo si comprava, si aggira con dimestichezza nei negozi di elettronica e articoli tecnologici così come quelli della mia generazione al massimo facevano nel negozio delle caramelle, sta al centro di un universo fragile, superficiale e materialista, costruito appositamente per lui. Purtroppo le cose secondo me non miglioreranno, anzi, è sempre più difficile essere genitori e anche quelli che disperatamente tentano di trasmettere qualche valore (parola ormai dal sapore antico) ai propri figli si trovano a combattere contro un'autentica continua competizione su chi ha l'ultimo modello di cellulare, l'occhiale firmato (altra piaga dei nostri tempi la roba firmata, ai miei tempi l'unica cosa firmata che avevamo era la pagella, firmata dai genitori e magari anche dopo che ti eri preso una bella sgridata) e comunque questo terribile dio bambino ha sempre uno stuolo di avvocati ai suoi piedi, genitori in prima linea e poi nonni, zii e quant'altro. Anche qua non mi resta altro da dire se non continuare a pensare che davvero i tempi sono cambiati, troppo.

Adolescenti a quarant'anni?

Mi è capitato tante volte nella mia vita di sentir persone di quaranta o più anni, età cosiddetta "matura", fare discorsi da adolescenti, cioè in puro stile adolescenziale. Parlavano di vestiti, di estetica, ma in modo così enfatico come se fosse una questione di vita o di morte, come se davvero fossero le cose più importanti della vita. Parlavano di oroscopi, con cognizione di causa, di incompatibilità di caratteri basate su oscure influenze astrali e così via.Parlavano di diete da fare "assolutamente" per perdere quei chili in più che vedevano solo loro. Criticavano tutto e tutti, senza risparmiare giudizi pesanti sopratutto sull'estetica e sull'abbigliamento. Una tipica frase? : "guarda che cesso quella!" (e qua mi fermo risparmiandovi espressioni ben più colorite di cui non andare per niente fieri). La cosa mi colpiva sul momento pensando però che fosse qualche caso isolato, del resto si può essere maturi a vent'anni e immaturi a quaranta. La cosa ha cominciato a preoccuparmi col passare del tempo perchè ho fatto sempre più caso a questi discorsi,sentendoli sempre più spesso, e lì ho cominciato a farmi alcune domande. Per anni, ogni pomeriggio, per almeno dieci minuti sostavo davanti alla scuola elementare aspettando l'uscita delle mie figlie e lì devo dire ho completato il quadro di quella che, secondo me, è la situazione purtroppo niente rosea. Madri di famiglia, adulte, e già sugli anta come si suol dire in competizione con le figlie adolescenti! In competizione per quanto riguarda abbigliamento, atteggiamenti, linguaggio. Mi sono chiesta: forse per alcune l'adolescenza arriva in ritardo? Si tratta di adolescenti a loro tempo represse? O forse per alcune l'adolescenza non finisce mai? O forse ancora è un modo per rifiutare il fatto che gli anni passano? Parlo al femminile perchè, purtroppo, ho notato questo fenomeno, chiamiamolo così, sempre sulle donne. Tutti questi discorsi basati su argomenti davvero vitali per loro, quali l'estetica, l'abbigliamento, chi partecipa all'ultimo reality di grido, i flirts dei cantanti e degli attori, ecc ecc e qua la lista potrebbe davvero essere lunga. Può sembrare un fenomeno apparentemente banale ma purtroppo dobbiamo guardare il rovescio della medaglia, e cioè che sono persone che crescono a loro volta figli così, in quel bel clima di superficialità, e il messaggio che passa è sempre quello: non importa farsi una posizione nella vita, studiando o imparando un mestiere, bensì far vedere le gambe e anche altro. Che tristezza! Questa è ovviamente una mia personale interpretazione di un fenomeno che probabilmente ha avuto eguali nei decenni passati, ma secondo me mai forte come adesso. Cosa ne pensate?

lunedì 10 novembre 2008

un piccolo cambiamento......

Salve a tutti! Come sicuramente avrete notato ho cambiato l'immagine del mio blog, non perchè non mi piacesse più quella che avevo prima, anzi, però penso che ogni tanto bisogna rinnovare un pò le cose, dove è possibile. Vivo a Torino dal 1975, proveniente dalla provincia, sono dunque torinese di adozione. Ho scelto la Mole Antonelliana versione notturna perchè trovo che questa sia una città splendida si ma di notte ancora di più e la famosa Mole beh... ne è il simbolo da tantissimi anni. Un pò di storia: l'edificio fu iniziato nel 1863 su progetto di Alessandro Antonelli, inizialmente destinato a sede del tempio israelitico. I lavori furono ultimati nel 1889, dopo tutta una serie di vicissitudini finanziarie e polemiche sulla sua stabilità.Alessandro Antonelli non vide la fine del suo progetto, morì durante i lavori e la direzione del cantiere passò a suo figlio Costanzo Antonelli, fino al compimento del progetto. E' alta 167 metri ed è attualmente sede del Nuovo Museo Nazionale del Cinema. E' possibile accedere alla guglia mediante un ascensore panoramico. Assolutamente da vedere per chi viene a visitare Torino!

lunedì 27 ottobre 2008

al cattivo gusto non c'è mai fine?

Salve a tutti. Mia suocera ha quasi ottanta anni, e quasi un anno fa è stata operata di carcinoma, è andato tutto bene fortunatamente anche se, come conseguenza delle terapie post-intervento, ha passato un'estate difficile, comunque diciamo che sta bene.
Si è recata per qualche giorno a casa di una sua sorella, più anziana di lei, che ha avuto grossi problemi di salute, per farle compagnia e darle una mano. Ha incaricato me di andarle a controllare la posta e bagnarle le piante, arieggiare un pò casa, insomma quelle cose che si fanno quando una persona si assenta qualche giorno da casa. Alcuni giorni fa nella buca delle lettere ho trovato una busta chiusa, sono autorizzata ad aprire la posta, e lì sono rimasta esterefatta. Era un pieghevole che reclamizzava un'impresa di pompe funebri! Un volantino riccamente illustrato, piegato in tre parti, con tanto di fotografie di bare, lapidi e quant'altro. Che mancanza di delicatezza! Ma questi individui, non so come definirli diversamente, sanno forse che il destinatario è una persona anziana che oltretutto ha avuto un intervento non indifferente? Davvero di cattivo gusto a dir poco! Una specie di eufemismo come dire: quand'è che ti togli dai piedi? Davvero al cattivo gusto non c'è mai fine.......

domenica 19 ottobre 2008

タンポポ oppure 蒲公英 di Juzo Itami



Ho visto un bellissimo film giapponese di Juzo Itami, si intitola "Tampopo" e ha ormai più di vent'anni. Tampopo è il nome di una giovane vedova propietaria di un piccolo posto di ristoro in cui si cucinano i "ramen". Con l'aiuto del camionista Goro e di altri brave persone il suo diventerà un noto ristorante che conterà ogni giorno talmente tanti clienti da avere la fila fuori. Non l'ho trovato in italiano ahimè ma solo in giapponese con sottotitoli in inglese, e lì è iniziata la tragedia diciamo, perchè di giapponese non capisco niente purtroppo e con l'inglese non vado proprio alla grande però ho voluto provare comunque a guardarlo e la cosa bellissima è che il tempo mi è volato, me lo sono visto tutto di un fiato e ho anche capito tutto! La magia dei ramen? Oh indubbiamente! Mi piacciono tantissimo! Grazie a mia figlia e a mio genero ho avuto la fortuna di passare le vacanze natalizie 2007 a Tokyo e di apprezzare non solo un popolo bellissimo ma anche un paese che tanto mi ha colpita, ramen compresi! Come ripeto non capisco se non due parole a malapena di giapponese,per intenderci quelle che ogni occidentale conosce, eppure sentire il suono di quella lingua mi ha lasciato una sensazione davvero magica dentro, e, sono sincera, mi ha messo voglia di tornarci ora più che mai! Conosco il sapore dei ramen, quelli "veri" quelli "originali" e guardando quel film sono tornata a quei giorni, quando eravamo tutti insieme, fuori c'era tanto freddo e noi si rideva e chiacchierava davanti ad una fumante scodella di ramen e ci sembrava che per qualche strana magia il tempo si fermasse, e io ho nel cuore quei ricordi bellissimi insieme a tanti altri altrettanto splendidi.

venerdì 10 ottobre 2008

La contrada dei Guardinfanti......



Ho scattato questa fotografia nella "Contrada dei Guardinfanti". Questa antichissima contrada deve il suo nome alle ingombranti strutture che tenevano le gonne di un tempo gonfie, una specie di impalcatura insomma, che solo a pensarci dà l'idea di una cosa scomodissima. Questo è un quartiere ricco di esempi quasi unici di architettura medievale,rinascimentale e barocca, ricchissimo di storia dunque e ci sono anche tantissimi negozi davvero splendidi, specialmente le botteghe artigiane, consiglio di visitarlo a chi viene a Torino.
(cliccando sull'immagine potrete vederla ingrandita)


venerdì 22 agosto 2008

Daffodils

Oggi vorrei fare un omaggio a Luisa, la mia insegnante d'inglese, che adora i narcisi e questa poesia. Luisa è una persona meravigliosa, che ama la lingua inglese e ti trasmette questo amore non solo per la lingua che lei insegna ma anche per lo studio in generale.



I wondered lonely as a cloudThat floats on high o'er and hills,When all at once I saw a crowd,A host of golden daffodils;Beside the lake, beneath the trees,Fluttering and dancing in the breeze.

Continuous as the stars that shineAnd twinkle on the milk way,They stretched in never ending lineAlong the margin of a bay:Ten thousand saw I at a glance,Tossing their heads in sprightly dance

The waves beside them danced but theyOutdid the sparkling waves in glee:A poet could not be gay,In such a jocund company:I gazed -and gazed- but little thoughtWhat wealth the show to me had brought
For oft, when on my couch I lieIn vacant or in pensive mood,They flash upon that inward eyeWhich is the bliss of solitude;And then my heart with pleasure fills,And dances with the daffodils


WILLIAM WORDSWORTH

mercoledì 13 agosto 2008

Loda 'l brich e tente a la piana (loda l'altura e resta alla pianura)

Un antichissimo proverbio piemontese dice: loda 'l brich e tente a la piana. Significa : loda l'altura e resta alla pianura. Questo proverbio sottintende che la montagna, in qualche modo, è traditrice e, come tale, va ammirata ma da lontano, restando in pianura appunto. Mi torna alla mente questo proverbio ogni volta che sento una notizia relativa ad una tragedia successa in montagna, e penso alla saggezza dei vecchi e dei loro proverbi, che pur non avendo un fondamento scientifico diciamo, erano e rimangono in qualche modo pillole di saggezza, sempre attuali anche dopo secoli.
Non posso capire cosa prova chi fa una scalata, non condivido questa passione, non ho, come si suol dire, "la montagna nel sangue" pur piacendomi tantissimo i paesaggi montani e la meravigliosa e profumatissima aria che lassù si respira. Tantomeno esprimo giudizi su chi pratica scalate o escursioni ad alta quota, io soffro di vertigini se salgo su una sedia praticamente, anche volendo non avrei mai potuto nemmeno provarci, e so anche che sono tanti quelli coscienziosi, organizzati e precisi, che praticano questi tipi di sport ma tornano anche a casa, così come so che nella vita spesso accadono anche fatti che sono al di fuori di ogni umana previsione. Del resto può capitare a chiunque, per quanto preciso e attento esso sia, di uscire di casa ed essere investito da un'auto sull'attraversamento pedonale, per cui il fattore imprevisto può capitare a chiunque, certo, però come ripeto ogni volta che sento parlare di una tragedia della montagna mi viene in mente quest'antica pillola di saggezza, un proverbio che davvero ha il sapore del tempo che fu. Salutissimi

martedì 5 agosto 2008

La noia

Personalmente non conosco la noia, almeno non più e se dovessi darne una definizione mi viene in mente un lontano ricordo d'infanzia. La noia era quella sensazione che si provava quando, ad esempio, si stava in sala d'attesa dal medico aspettando il proprio turno, momento che sembrava non arrivare mai e non si aveva idea di come ingannare il tempo.
Con il passare degli anni ho provato sempre meno questa sensazione io, insomma, non mi annoio assolutamente mai neanche in coda dal medico. Perchè? Perchè ho imparato come impiegare anche il tempo o, meglio, quei tempi cosiddetti morti, tipo appunto le lunghe attese in una sala d'attesa di uno studio medico piuttosto che in coda all'ufficio postale.
La cosa che faccio di più in questi casi è chiacchierare con le altre persone, del resto chi deve fare una fila è molto disponibile alla chiacchiera, non aspettiamoci certo che nascano amicizie eterne ed inossidabili, ma si è giusto in qualche modo compagni di viaggio, per così dire.
Già chiacchierando il tempo vola e spesso capita anche di avere a che fare con gente spiritosa. Però mi organizzo anche in vista di una lunga attesa, portandomi appresso qualcosa da leggere e il mio lettore mp3, anche se, devo dire, in uno studio medico si trova da leggere tanto che si potrebbe stare lì per settimane.
Per quanto riguarda lo stare in casa, beh a me il tempo non basta praticamente mai ogni santo giorno per fare le cose che devo, o meglio, che vorrei fare, ma nei momenti liberi o quando li faccio diventare tali perchè ho bisogno di rilassarmi, ho mille e uno modi per non annoiarmi.

Primo su tutti leggere, che è da sempre una delle mie grandi passioni, oggi poi con internet è una passione che non conosce confini. Navigando da un sito all'altro leggo tante pagine, magari parto con qualche curiosità particolare poi, come si suol dire,salto di palo in frasca. Leggere è un modo per trascorrere piacevolmente il tempo in maniera costruttiva, già poichè non si finisce mai di imparare.
Devo dire che in certi momenti adoro anche "perdere tempo" cioè imbattermi in qualche, appartentemente, stupido giochino on-line con annessa musichetta infernale, oddio non troppo infernale sennò resisto pochissimo ehhe del resto impostare la propria vita su un'immaginaria tabella di marcia trovo che sia una cosa pesante, cosa che purtroppo già siamo costretti a fare per buona parte della vita, per ovvi motivi.
Dunque armatevi di letture, giochini portatili, lettori mp3 pieni della vostra musica preferita e, perchè no, di una fotocamera digitale per immortalare qualcosa che vi incuriosisce e magicamente la noia si trasformerà o meglio si dissolverà, il tempo volerà e non ve ne sarete nemmeno accorti. Salutissimi

venerdì 1 agosto 2008

LA COMUNITA' VIRTUALE

Oggi come oggi siamo in tanti ad usare il pc, e magari si inizia per curiosità o giusto perchè è un "oggetto" dei nostri tempi che nelle case, certo, non poteva esistere venti anni fa. Alcuni lo usano per studio, altri per lavoro, ma tutti comunque ,prima o poi,una volta diventati navigatori del vasto mare virtuale, si fanno incuriosire da cose tipo giochi di ruolo e comunità virtuali, tanto per citare qualcosa che sicuramente appassiona tantissima gente.

Chi non ha provato il famoso gioco di ruolo on-line perchè l'amico o parente gliene ha parlato così tanto? Per non parlare della famosa e frequentatissima comunità virtuale dove si possono fare tante amicizie e passare ore a chattare? Difficile resistere
Una volta "iniziati" a questo tipo di misteri diciamo, si perchè di misteri si tratta almeno agli inizi, esiste tutto un glossario spesso incomprensibile e che in qualche modo attrae e ci fa invidiare un pò chi, invece, usa certi termini come se niente fosse, non si può fare a meno di notare alcune cose.
Una delle prime cose che si notano, almeno secondo me, è il numero incredibile di persone collegate su un server di gioco nello stesso momento, e lì le domande cominciano a nascere spontanee, come si suol dire.

Ci si chiede fino a che punto il gioco è uno svago e qual'è il confine tra lo svago, ammissibilissimo e sacrosanto, e la fuga dalla realtà? Già perchè a quello viene da pensare. Ci sono persone che giocano nottate intere ad interminabili partite in ancor più interminabili livelli da raggiungere su un gioco sparatutto pieno di regole. Ma come? Non dicono che noi italiani leggiamo poco? Ma non è vero assolutamente! Provare per credere uno di quei giochi di ruolo multiplayer, c'è da leggere per settimane! Regole su regole, non parliamo delle eccezioni e che dire delle gerarchie degli staff che dirigono i vari giochi con l'indispensabile forum annesso? Ci sarebbe da parlare per ore.....da leggere ancor di più, e senza distrarsi un attimo si perchè la minima distrazione può costarti punti di penalità nello scontro all'ultimo sangue contro gli alieni della galassia mai sentita nominare prima, non sia mai!
Lungi da me, sia ben chiaro, giudicare chi gioca on-line (e parlo con cognizione di causa, gioco anche io) o peggio ancora emettere un verdetto, cosa ancor più esecrabile. Gioco anche io ad alcuni giochini apparentemente stupidi, di quelli che pensi che dopo l'iscrizione mollerai e ti trovi dopo settimane a leggere praticamente un'intera biblioteca per capire dov'è il bug! Pazzesco eh! Sono indubbiamente cose che catturano, specie chi ama leggere ed è curioso, però penso che per quanto piaccia e per quanto tempo vogliamo dedicare a questo tipo di svaghi bisogna sempre tenere presente il confine tra virtuale e reale, confine di per se molto labile.
So che la mia curiosità mi porterà a provare altri giochi ancora, a farmi tante domande, e chiedermi ogni volta che tento di capire come funziona un giochino apparentemente stupido, chi è la "mente" che ha partorito una cosa simile, si perchè, e non vuol esserci sarcasmo in questo, sono comunque persone intelligenti che sviluppano giochi complessi e che prenderanno migliaia di giocatori che consumeranno ore e ore a capire come funziona.
Per il momento vi saluto, convinta di aver già dato lo spunto a qualcuno per ficcarsi nei meandri di internet a caccia di qualche novità in fatto di giochi ehehe e devo dire mi piacerebbe sentire anche il vostro parere. Salutissimi

domenica 27 luglio 2008

Il cassetto dei ricordi - parte seconda

Dai cassetti a quanto pare ogni tanto esce un pezzo di quella che è la nostra storia personale. Un giorno pulendo un cassetto appunto è saltato fuori un fazzoletto che mi ha riportato indietro nel tempo di tanti tanti anni, precisamente di quaranta. All'epoca ero una bambina e avevo una zia che lavorava come operaia in una fabbrica di fazzoletti appunto. In quella fabbrica si stampavano metri e metri di stoffa da cui poi si ricavavano i fazzoletti che venivano orlati a macchina,quindi confezionati e venduti ai negozi. Ce n'erano di tanti tipi, da uomo, più grandi e più "seri" diciamo, di solito bianchi o colorati ma in tinta unita; per quanto riguarda quelli da donna invece c'era più da sbizzarrirsi, ce n'erano di tutti i colori e misure, ricamati, stampati a fiori o fantasie varie, i più raffinati erano orlati di pizzo. Si perchè bisogna precisare una cosa, oggi che si vive nell'era dell'usa e getta, un tempo non esistevano nè fazzoletti di carta nè carta da cucina e tantomeno tovaglioli di carta, tutti erano sempre e solo di stoffa, di vari tipi, per le varie occasioni. Di semplice cotone per uso quotidiano oppure di tessuti più pregiati per le grandi occasioni, e anche per i fazzoletti era così, c'erano quelli di uso quotidiano e quelli più eleganti diciamo, con le iniziali ricamate, orlati di pizzo, a volte erano anche di seta pura, insomma quello che un tempo era detto il fazzoletto "da borsetta".
A questa mia zia era permesso portare a casa le stoffe fallate diciamo, cioè che erano state stampate male, e ne portava a casa parecchi metri. Dalle parti stampate male e che dunque non potevano diventare fazzoletti, si ricavavano stracci per la polvere, quelli che invece erano stampati bene diventavano fazzoletti, ed era il passatempo spesso di mia madre orlare a mano quei fazzoletti, una cosa che davvero oggi non so chi fa più.
Tanti di quei fazzoletti ancora mi sono rimasti e forse perchè sono un ricordo d'infanzia, di un tempo che fu, ancora oggi preferisco i fazzoletti di stoffa, li trovo più confortevoli e in qualche modo "consolatori" per i momenti tristi. Il fazzoletto di stoffa mi lega molto alla mia infanzia e anche se, come tutti, uso molto i fazzoletti di carta anche, però non riesco a separarmi da quei vecchi fazzoletti di stoffa, ognuno dei quali ha una storia. Conservo ancora i fazzoletti che mia nonna mi regalò quasi come se fossero una reliquia, orlati di pizzo, colorati e confezionati in una scatolina dorata, davvero una cosa d'altri tempi. Salutissimi ;)

domenica 20 luglio 2008

Il cassetto dei ricordi - parte prima -

Ciao a tutti! Il lavoro di fare ordine in un cassetto è spesso una di quelle cose che si rimanda con ogni scusa possibile, perchè è un lavoro spesso noioso anche se ogni tanto va fatto. Allora capita che un bel giorno ci prenda secco e decidiamo finalmente di ripulire e riordinare uno o più cassetti e ci mettiamo al lavoro di buona lena. Durante lo svolgimento del lavoro, all'improvviso, sbuca dal disordine una foto o magari un oggetto e come per magia il tempo si ferma e la mente comincia a volare. Quella foto scattata tanto tempo fa, quell'oggetto che ci ricorda una persona o un momento particolare, o entrambi, e che si pensava di aver smarrito in giro per casa di colpo salta fuori e ci fa tornare indietro nel tempo. A quanti di voi sono capitate cose così? Da un cassetto che si scopre pieno di cose che magari sono da buttare o comunque da mettere in ordine saltano fuori anche i ricordi, e questo succede anche quando si prende in mano un libro che da tempo non si leggeva più, si scopre magari una vecchia cartolina o una vecchia foto usati come segnalibro e anche lì il tempo si ferma per quell'attimo facendoti riprovare le sensazioni provate nel momento in cui la foto è stata scattata o la cartolina ricevuta.

La vita è spesso fatta di questi piccoli momenti che bisogna imparare ad assaporare, anche quando dal cassetto dei ricordi escono cose tristi o che ci fanno sentire malinconici.

Sono convinta che nulla capiti per caso, "quel" giorno doveva saltare fuori "quella" foto o "quell'" oggetto per farci fermare un attimo a pensare magari a chi non c'è più o a qualche momento che è ormai un ricordo relegato nel passato. Oggi da uno dei miei cassetti un fazzoletto mi ha riportata a tanti tanti anni fa, alla mia infanzia per la precisione, ma di questo parlerò la prossima volta. Salutissimi

martedì 15 luglio 2008

Riflessioni..........

Ciao a tutti, non aggiorno il mio blog da parecchi giorni e oggi, essendo uscita per una piacevole passeggiata in un quartiere cittadino famoso per il suo grande mercato inaugurato, pensate, ben 30 anni prima dell'Unità d'Italia ho trovato alcuni spunti.

Stando in mezzo alla gente in un mercato all'aperto, su un mezzo pubblico o solo passeggiando per strada si sentono, anche se involontariamente, i commenti delle persone.

Ci sono quelli che, incuranti del fatto di trovarsi in mezzo alla gente, parlano di fatti personali, abitudine davvero pessima secondo me, altri che parlano di fatti di cronaca, di sport, pettegolezzi, ecc ecc. Ma la cosa che mi colpisce di più è sentire come le persone, in qualsiasi posto si vada, e non solo in qualsiasi posto della città, dicano sempre le stesse cose in fatto di sicurezza, criminalità e discutano, più o meno animatamente, degli eventuali provvedimenti che chi ci governa deve o dovrebbe prendere.

Partiamo dal presupposto che la realtà e la percezione di essa sono due cose ben distinte, cioè si fa presto a dire, e convincerci tutti quanti di conseguenza, che le città non sono sicure, che la delinquenza ormai la fa da padrona, che non si prendono provvedimenti abbastanza severi che siano da monito ecc ecc ma quella che è la realtà spesso è cosa ben diversa.

Forse perchè siamo più portati a notare le cose negative anzichè quelle positive oppure le cose negative che in qualche modo sono migliorate, fatto sta che davvero si ha la sensazione,stando in mezzo alla gente, che la maggior parte si lamenti soltanto e basta.

Anni fa visitando la città di Dallas, nel Texas, ed in particolar modo i luoghi che sono stati protagonisti dell'omicidio del presidente J.F.Kennedy, ho comprato una maglia con la sua immagine stampata sopra e sotto c'è scritta una sua ormai famosissima frase, che recita testuali parole: non chiedetevi cosa il vostro paese può fare per voi, piuttosto cosa voi potete fare per il vostro paese.

A quasi 45 anni di distanza dalla sua morte quella frase è più che mai attuale e spesso mi viene in mente e mi fa riflettere.

Se tutti noi di fronte a comportamenti incivili, criminali e quant altro, se non intervenire ma ci facessimo almeno sentire, probabilmente tante e tante cose cambierebbero. Certo chi ci governa ha le sue belle responsabilità nonchè i suoi bei compiti per affrontare problemi tutt'altro che facili da risolvere, però noi come cittadini abbiamo una parte importantissima in tutto questo, facendo sentire la nostra voce più possibile e senza scoraggiarci mai...... e con questo vi saluto :)

lunedì 30 giugno 2008

La pioggia su Torino

Dopo tanti giorni di caldo, un caldo arrivato forse in ritardo ma in fondo atteso, ieri finalmente c'è stato un temporale, anzi due! Finalmente perchè l'afa era davvero insopportabile, così a sera l'aria era più respirabile e fresca. Oggi nel tardo pomeriggio altro temporale, e il cielo ora è ancora nuvoloso. Forse sono considerazioni banali quelle sul tempo atmosferico, o forse stiamo diventando troppo "inglesi" ehehe fatto sta che è sempre un argomento di conversazione che unisce tutte le fasce d'età! Come dicevo poc'anzi, ora l'aria è più respirabile, fresca e i nervi molto più rilassati, si perchè con il caldo la gente davvero impazzisce più che mai ho notato! Qualche giorno fa ho posteggiato l'auto vicino ad un marciapiede, in una piazza, per andare a fare una commissione. Come sempre faccio, visto che guido da 23 anni ormai, dò un colpo d'occhio al retrovisore esterno per vedere che non sopraggiungano veicoli, biciclette o pedoni, quindi apro lentamente lo sportello, e di colpo mi sono trovata uno davanti, che tra l'altro per trovarsi lì è perchè camminava in mezzo alla strada, che mi aggredisce verbalmente dicendomi che lo avevo quasi colpito! Io sono sicurissima di non averlo nemmeno sfiorato e aspettavo per vedere dove voleva andare a parare (visti i furbi che ci sono in giro, simulatori è la parola più adatta ecco). Sta di fatto che questo personaggio mi ha presa a parole, al che ho risposto per le rime, a quel punto mi è venuta la rabbia ma in fondo anche da ridere perchè gli ho urlato ad un certo punto: vedi di bere di menoooo haahahha ma davvero i matti sono tutti in circolazione, se poi la temperatura supera i 30 gradi magicamente escono tutti! Ridiamoci sopra insomma! Salutissimiiiii

lunedì 23 giugno 2008

E' arrivata l'estate? e chi può dirlo!

Un ciao da una Torino che fino a pochi giorni fa era in piena stagione delle piogge e ora boccheggia per il caldo! Davvero è il caso di dire: non ci sono più le mezze stagioni! Abbiamo avuto tantissima pioggia dai primi di maggio fino all'altro ieri praticamente, e, di colpo, siamo passati da 14 a 30 gradi nel giro di un giorno e oggi non oso immaginare quanti gradi fossero fuori. Sta di fatto che siamo passati dal pigiama invernale al dormire con una maglietta leggera, pazzesco! Ovvio i commenti qua si potrebbero sprecare..... chi soffre di pressione ne sa qualcosa.... capogiri, disturbi vari, l'organismo che non ha avuto materialmente il tempo per adattarsi al cambiamento di temperature, notiziari allarmanti e quant'altro! Non vedevamo l'ora che smettesse di piovere e ora paradossalmente non vediamo l'ora che arrivi un temporale ristoratore magari notturno ehehe.... insomma il clima è sempre un ottimo
argomento di conversazione!
Per cambiare argomento oggi ho riso tantissimo leggendo alcuni siti in giro nel web, dove si trova davvero di tutto ahahhaah e quando non so cosa fare vado in cerca di quei siti stravaganti dove qualche personaggio altrettanto strano consiglia come farsi i detersivi in casa! haahhaha fa già ridere come cosa ma devo raccontarla tutta davvero. In un sito americano ho trovato la ricetta magica per fare l' "all purpose detergent" ovvero il detergente multiuso hahaha dunque dunque un attimo di pazienza ed ecco gli ingredienti: un gallone di acqua (un gallone americano corrisponde a litri 3.54 mi raccomando la precisione) a cui aggiungere 4 cucchiai di detersivo dei piatti et voilà ahhaah poi si travasa man mano in comode bottigliette con vaporizzatore, che siano riciclate mi raccomando, di quelle dello spray detergente multiuso per intenderci e.... cosa volete di più? E' sicuramente economico, non inquina, e sfido manco pulisce hahaha io mi chiedo questi umoristi della rete perchè, ma davvero eh, non scrivono libri o non fanno qualche trasmissione tv? Forse già lo fanno? Ahahahah ma allora corro a cercare qualcosa io DEVO assolutissimamente saperne di più! Di sicuro il divertimento a 360° è garantito moooolto meglio di tante stupide trasmissioni che ci sono oggigiorno! salutissimiiiiii

sabato 14 giugno 2008

Il più bello dei mari- Nazim Hikmet

Il più bello dei mari è quello che non navigammo. Il più bello dei nostri figli non è ancora cresciuto. I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti. E quello che vorrei dirti di più bello non te l'ho ancora detto.

Lentamente muore. Pablo Neruda



Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero subianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa igiorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.(P. Neruda)

venerdì 13 giugno 2008

Un saluto a tutti

Ciao a tutti :) inauguro il mio blog parlando di un argomento che davvero si può definire vecchissimo ehehe il tempo! Da una Torino ormai stufa di questa stagione delle piogge che ormai dura da più di un mese.... acqua a non finire e temporali che sembra fine estate, per non parlare della paura per i fiumi, un paio di settimane fa siamo stati tutti sulle spine a seguire notiziari aggiornati ora per ora, tutti con il fiato sospeso.
Intanto auguro a tutti buon ascolto per quanto riguarda la mia radio, iniziare con questa splendida canzone del compianto John Denver mi è sembrata una cosa carina e soprattutto molto rilassante. A presto ;)